(Lampedusa, Italia. 2018)

 

“Anime Salve” è il proemio di “Purgatorio”, una ricerca itinerante di Francisco Bosoletti e Giuseppina Ottieri, che intende riflettere sul paradigma dell’imperfezione, di tutto quello che per ragioni diverse non è apprezzato in sé ma ritenuto manchevole, non adeguato, privo di qualcosa rispetto a un modello imposto.

Quest’opera, e l’installazione ad essa collegata su una barca dispersa in un campo selvatico, non avrebbe potuto realizzarsi senza l’amorevole e generoso sostegno di Anna Brignone, che in un tramonto tra Cala Croce e Cala Madonna ci ha accolti nella sua casa di pietra offrendoci dolci e caffè e il dono delle sue parole, di cui riportiamo qui ora una piccola parte.

Lampedusa, Italia. 2018.

 

 

“Anime Salve”

 

Arrivavano in paese.

Un giorno era il giorno di Natale. La mattina di Natale.

Uscivamo dalla Messa e abbiamo visto.

Erano una decina. Dieci quindici. Tutti bagnati, perché pioveva.

“Siamo bagnati. Che possiamo fare?”

Quella è stata proprio la prima volta.

“Che possiamo fare? Aspettate un pochino”.

Li abbiamo fatti entrare in chiesa e siamo andati a casa a prendere i vestiti, panini, caffè. Li abbiamo messi su.

Sono stati diversi giorni con noi.

Poi ne arrivavano altri.

Abbiamo cucinato in chiesa. Cucinavamo a turno. E portavamo da mangiare.

Però questo non lo sapeva nessuno.

Ed era bellissimo.

Ed è continuato per un po’ di tempo. Anche così, in privato, qualcuno lo aiutavamo.

A casa mia venivano a fare la doccia.

Uno è rimasto. Perché, non si capiva.

Poi un giorno si è avvicinato a casa mia e sai che mi ha detto?

“Tu hai dei figli?”

Allora avevo Annalisa e Andrea che erano a Palermo. Dico “Sì”.

“E se, i tuoi figli, non hai notizie, tu che fai?”

“Sto in pensiero”, dico.

“Anche mia mamma è in pensiero. Mi fai telefonare?”

Allora non c’erano i cellulari.

“Sì, entra, subito. Telefona a tua mamma, parla con lei”.

Non aveva soldi. Doveva andare a Napoli dalla sorella. Sua sorella si chiamava Dora. E lui si chiamava Daniel.

Non aveva soldi per partire.

“Non ti preoccupare. Ora ti facciamo andare noi.”

Abbiamo fatto il biglietto, un po’ di soldi, la valigia. Il numero di telefono mio nel caso hai bisogno. Ora arrivi a Porto Empedocle. Poi fai così e così.

Dopo tre giorni mi ha telefonato la sorella. Dice “Daniel è arrivato, Anna. È arrivato Daniel.”

Ho pianto.

 


 

"Anime Salve""Anime Salve"

(ENG)

“Anime Salve” is the proem of “Purgatorio”, a traveling research by Francisco Bosoletti and Giuseppina Ottieri, which aims to reflect on the paradigm of imperfection, of everything that for different reasons is not appreciated in itself but considered defective, not adequate, devoid of anything compared to an imposed model.

This work, and the installation connected to it on a boat lost in a wild field, could not have been realized without the loving and generous support of Anna Brignone, who in a sunset between Cala Croce and Cala Madonna welcomed us in her stone house offering us sweets and coffee and the gift of his words, of which we now report a small part here.

Lampedusa, Italy. 2018.

 

“Anime Salve”

 

They arrived in the village.

A day was Christmas Day. Christmas morning.

We went out of the Mass and we saw.

They were about ten. Ten, fifteen. All wet, because it was raining.

“We are wet. What can we do?”

That was just the first time.

“What can we do? Wait a little “.

We got them into the church and went home to get clothes, sandwiches, coffee. We have reanimated them.

They have been several days with us.

Then others came.

We cooked in the church. We cooked in turns. And we brought food.

But nobody knew this.

And it was beautiful.

And it continued for a while. Even so, in private, we helped someone.

At my house they came to take a shower.

One remained. Because, it was not understood.

Then one day he approached my house and do you know what he told me?

“Have you got children?”

In that time, I had Annalisa and Andrea who were in Palermo. I say “Yes”.

“And if, your children, you do not have news, what are you doing?”

“I worry about hem,” I say.

“My mother is worried too. Can you make me call? “

In that time there were no cell phones.

“Yes, come in, right now. Call your mom, talk to her. “

He had no money. He had to go to Naples by his sister. His sister’s name was Dora. And his, Daniel.

He had no money to leave.

“Don’t worry. Now we’ll let you go. “

We made the ticket, some money, the bag. My phone number in case you need it. Now you’ll arrive in Porto Empedocle. Then do so and so.

His sister called after three days. She says “Daniel has arrived, Anna. Daniel has arrived. “

I cried.

 

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